
All’Atalanta bastano 15 minuti per annientare il Bologna. Ben 4 gol nel primo quarto d’ora di gioco per assicurarsi tre punti fondamentali nella corsa alla qualificazione Champions. I bergamaschi salgono in classifica al quinto posto, a un solo punto di distanza dal Milan, e si candidano a contendere ai rossoneri e alla Lazio l’ultimo posto utile nella massima competizione europea.
I nerazzurri fanno sembrare tutto facile e con una partenza aggressiva mettono subito in difficoltà un Bologna che arrivava con fiducia. Dal cambio di allenatore, Siniša Mihajlović al posto di Filippo Inzaghi, gli emiliani sono stati in grado vincere tre partite consecutive in modo convincente, contro Cagliari, Torino e Sassuolo. Ma nei momenti della partita in cui i ragazzi di Mister Gasperini vanno al massimo non ce n’è per nessuno, che l’avversario si chiami Bologna, Inter, o Juventus, non fa differenza.
Tutti gol della Dea, come la squadra di Bergamo è soprannominata in onore dell’eroina della mitologia greca abile nella caccia, nascono dalla perfetta messa in pratica del gegenpressing, ovvero il recupero di palla a ridosso dell’area di rigore nemica, nel momento in cui l’avversario sta per partire in contropiede. È proprio da un anticipo del difensore atalantino Mancini sulla trequarti che nasce il primo gol: palla per Ilicic che con un gran sinistro a giro dal limite mette la palla sotto l’incrocio. Due minuti dopo è ancora il trequartista sloveno che sigla il raddoppio, questa volta un destro a incrociare da dentro l’area che non lascia scampo al portiere Skorupsky. Sempre Ilicic serve l’assist per il 3-0 di Hateboer. Pochi minuti dopo Duvan Zapata usa il fisico per liberarsi in area del difensore e chiude la pratica: 4-0. Nel secondo tempo il gol su punizione del giovane Orsolini, su cui il portiere bergamasco Gollini è incerto, è l’unica gioia per un Bologna che più volte rischia di subire la quinta rete.
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