
Gli Stati Uniti non considerano più illegali gli insediamenti israeliani nei territori palestinesi occupati: è l’annuncio del segretario di Stato americano Mike Pompeo. Una svolta nella quarantennale posizione statunitense su uno dei nodi del conflitto israelo-palestinese. Era dal 1978, infatti, che Washington riteneva illegali gli insediamenti. Il segretario di Stato Pompeo ha spiegato che “la decisione è stata presa sulla base della storia dell’unicità della regione e non si applica ad altre situazioni”. Inoltre ha riconosciuto che “ritenere illegali gli insediamenti non ha fatto avanzare in tutti questi anni la pace”. Questa di Washington è l’ultima delle prese di posizioni a favore di Israele, scelta criticata dai palestinesi perché “contraddice completamente il diritto internazionale” ha tuonato il portavoce del presidente palestinese, Abu Mazen. Critici anche i vertici dell’Unione europea che sulla questione dell’insediamento israeliano sono da sempre contrari in quanto “sono illegali ai sensi del diritto internazionale ed erodono la fattibilità della soluzione a due Stati e le prospettive di una pace duratura”, ha detto l’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Federica Mogherini. Opposta la reazione di Israele che ha accolto con favore la posizione americana, tanto più che il premier, Benjamin Netanyahu, in campagna elettorale aveva promesso la riannessione delle colonie. “Una decisione importante” gli fa eco il più moderato, Benny Gantz, che ha avuto l’incarico di formare il nuovo governo dopo due elezioni consecutive senza un vincitore. (Fonte: Ansa)
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