Il Tribunale “congela”
Conte e i Cinque Stelle

di Carmen Palma

Il Movimento Cinque Stelle è ufficialmente nel caos: ieri il Tribunale Civile di Napoli ha congelato la nomina di Giuseppe Conte come presidente del partito, e ha disposto la sospensione dello statuto pentastellato votato nell’agosto 2021. La misura, presa in via cautelare, è stata motivata dai “gravi vizi nel processo decisionale”, tra cui l’illegittima esclusione di oltre un terzo degli iscritti, tutti con meno sei mesi di anzianità nel partito: la votazione, infatti, è avvenuta sulla piattaforma Rousseau, dove i neoiscritti non possono prendere parte al processo decisionale.

Alla fine, sono stati 60.940 i votanti, un numero inferiore al raggiungimento del quorum. Per questo, nell’ottobre 2021, un gruppo di attivisti napoletani aveva presentato ricorso per “le modifiche statutarie e l’incoronazione del candidato unico identificato in Giuseppe Conte”.

Ma l’ex premier non ci sta: “La mia leadership nel Movimento 5 stelle si basa ed è fondata sulla profonda condivisione di principi e valori. Quindi è un legame politico prima che giuridico. Non dipende dalle carte bollate.” Adesso, Conte ha annunciato una nuova votazione sullo statuto. E non è mancato il confronto con Di Maio: “Prima Di Maio andava in piazza per sostenere le nostre battaglie, oggi per esibire una corrente e attaccare la leadership. L’ho sentito per telefono e mi ha detto che è desideroso di esprimere idee e progetti.” “È vero, un passaggio difficile c’è stato – ha continuato Conte – ma l’interesse del Movimento viene sempre prima delle persone. Non è nell’orizzonte delle cose che Di Maio venga espulso, ma è ovvio che lui, che è l’ex leader, ha delle responsabilità in più. Una leadership vera non ha mai paura del confronto, ma di fronte a un attacco così plastico, in televisione, non si può fare finta di nulla”.

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