Meta crolla a Wall Street
e la “colpa” è di Apple

di Luca Scattarella

Meta perde oltre 250 miliardi di capitalizzazione a causa di una novità introdotta su tutti gli iPhone targati Apple

Perdere oltre 250 milioni di dollari all’apertura di Wall Street può far rumore. Ma se a perderli è un colosso di nome Meta e il suo proprietario è il genio dei social, Mark Zuckerberg, allora si che il frastuono si fa assordante. La casa madre dei vari Facebook, Intagram, Whatsapp e Messenger ha perso  ben 26 punti percentuali nell’ultimo trimestre. Un crollo stratosferico, considerando che un social come Facebook ha goduto di una crescita costante per oltre 18 anni.

A far andare in corto circuito la macchina quasi perfetta di Zuckemberg, la cui fortuna si stima sui 113 miliardi di dollari, sarebbe stato proprio un altro colosso della Silicon Valley: Apple. Nello specifico la nuova policy inaugurata lo scorso aprile su tutti i dispositivi marchiati dalla mela più famosa al mondo.

L’ultima modifica apportata sui software degli iPhone chiede agli utenti l’autorizzazione a essere tracciati. Una scelta che però costa carissimo a Meta, poiché limita la vendita della “pubblicità personalizzata” in relazione ai gusti e alle abitudini dei consumatori, che fino ad ora ha fatto la fortuna della società.

Meta però non è la sola vittima di questa nuova policy targata Apple. Anche altri colossi come Spotify (la più grande piattaforma di streaming musicale) e Zynga (società di videogame) hanno perso diversi milioni.

 

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