Doping ai Giochi Olimpici:
pattinatrice russa positiva

di Serena Nuzzaco

Il medico sportivo Nikita Karlitsky : “È come il Meldonium: protegge il cuore e il cervello durante un esercizio fisico intenso”

 

Doping Kamila Valieva
Kamila Valieva (Fonte: OA Sport)

Uno scandalo doping ha travolto la nazionale russa: al centro della bufera l’atleta 15enne Kamila Valieva. La pattinatrice, appena pochi giorni fa, è entrata nella storia per essere stata la prima ad eseguire un salto quadruplo in una gara olimpica.

Kamila è risultata positiva al controllo prima del suo arrivo a Pechino: la sostanza era emersa nel controllo lo scorso dicembre, quando l’atleta era ancora in Russia. Il farmaco rilevato è la trimetazidina, uno stimolante usato per curare problemi cardiaci vietato dal 2015 dall’Agenzia mondiale anti-doping. “È come il Meldonium: protegge il cuore e il cervello durante un esercizio fisico intenso”, ha dichiarato il medico sportivo Nikita Karlitsky.

(Fonte: Focus)

Il Codice mondiale anti-doping ha regole specifiche per i minori di 16 anni: Kamila Valieva non può essere ufficialmente accusata e sanzionata, per questo il procedimento è stato ritardato. I legali del Comitato Olimpico e della federazione internazionale di pattinaggio sono al lavoro, intanto oggi si saprà se la medaglia d’oro a squadre, conquistata ad inizio settimana, verrà revocata. Se la squadra russa venisse squalificata, l’oro spetterebbe agli Usa.

La stessa sostanza fu trovata alle Olimpiadi del 2018 nel caso del bob russo, chiuso con un’ammissione degli atleti, poi squalificati per otto mesi. Anche il nuotatore olimpionico cinese Sun Yang venne squalificato per l’uso dello stesso farmaco.

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