L’ economia del pianeta sta rischiando di sprofondare nella recessione. A lanciare l’allarme è la Banca mondiale.
L’ Italia ha chiuso in ribasso, Milano ha perso l’1,14 % finale. Anche le altre Borse europee hanno subito un calo, strette tra inflazione e recessione, dopo il peggioramento arrivato con l’apertura in negativo di Wall Street. La Borsa peggiore è risultata quella di Francoforte, che ha ceduto l’1,6%, con Parigi in calo dell’1,4%, e Amsterdam dell’1,3%.
Notizie contrastanti sono arrivate dalla Cina. Le produzioni industriali e le vendite al dettaglio sono in crescita, ma il settore immobiliare, da mesi in crisi, ha visto precipitare i prezzi ai livelli più bassi dal 2015. L’Ufficio nazionale di statistica cinese ha riconosciuto infatti che l’economia del Paese deve affrontare maggiori difficoltà quest’anno rispetto agli anni precedenti a causa di una crescente complessità da risolvere internamente e all’estero. Il tasso d’inflazione di base globale, escludendo l’energia, potrebbe attestarsi intorno al 5% nel 2023, quasi il doppio della media quinquennale prima della pandemia. Per questo le Banche centrali potrebbero dover alzare i tassi di interesse di altri 2 punti percentuali, che si aggiungerebbero all’aumento di 2 punti percentuali già registrato rispetto alla media del 2021. Un incremento di queste dimensioni, insieme alle tensioni sui mercati finanziari, rallenterebbe la crescita del prodotto interno lordo globale allo 0,5% nel 2023, equivalente a una contrazione dello 0,4% in termini pro-capite. Tutto ciò porterebbe tecnicamente alla recessione.