Nel carcere di Foggia si indaga
sulla morte di un trentenne

di Silvio Detoma

Ci sono sospetti sulla morte, nel carcere di Foggia, di Osama Paolo Harfachi, un trentenne di origini marocchine, arrestato il 13 ottobre scorso per una rapina. Sarebbe stato trovato esanime a pochi giorni dall’ingresso nella casa circondariale. Da una prima ispezione sul cadavere il decesso sarebbe stato attribuito a un arresto cardiaco.

I genitori, però, non ci stanno e Arika Mouhib e Iakbir Harfachi chiedono chiarezza perché non credono alla storia dell’arresto cardiaco. Il loro figlio, dicono, non aveva alcun problema di salute. Una serie di messaggi da parte di un altro detenuto ha acceso i riflettori su questo caso. Dalla chat i genitori avrebbero appreso di un presunto pestaggio nei confronti del trentenne. Il detenuto, come riferisce, lo avrebbe visto “tutto spezzato”.

Si sta cercando ora di capire cosa sia successo realmente nel carcere di Foggia. Il pubblico ministero ha disposto l’autopsia nei prossimi giorni. “Paolo era uno sportivo, giocava a calcio, non crediamo a questa versione dei fatti, ha dichiarato Franco Zagaria, fratello della vittima.

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