A Bari la Cgil contro la manovra
Landini: «La Puglia rischia tagli»

di Cesare Zampa

I manifestanti in corteo con il segretario generale
Il sindacato ha indetto anche sciopero di otto ore

Sono stati duemila i partecipanti al corteo di protesta della Cgil contro la manovra finanziaria del Governo Meloni, ritenuta «sbagliata» perché, secondo i manifestanti, «non risponde alle reali emergenze del Paese, a partire dalla condizione materiale di lavoratori e lavoratrici, pensionate e pensionati, cittadini e cittadine». La manifestazione regionale di ieri mattina è stata “accompagnata” anche da uno sciopero di otto ore. Il serpentone umano è partito da Bari Vecchia poco prima delle 10, a ritmo di “Bella ciao”, intonata da una banda musicale.

Con i lavoratori e i rappresentanti sindacali c’era il segretario nazionale Maurizio Landini, che ha criticato il documento finanziario licenziato dall’esecutivo, ritenendolo penalizzante per «il mondo del lavoro, per i giovani, perché aumenta la precarietà e non riduce la tassazione sul lavoro dipendente e sui pensionati». «Anzi – ha proseguito dal palco allestito davanti al castello Svevo per il comizio finale – il reddito basso continua a pagare più di prima e le uniche manovre che fanno sono per chi ha redditi oltre gli 80mila euro».

«Il governo sta tagliando le risorse sulla sanità, sulla pubblica istruzione e anche sulla pubblica amministrazione – ha detto poi Landini – ed è chiaro che molte regioni, compresa la Puglia, rischiano di trovarsi di fronte alla scelta o tagliano i servizi o aumentano le tasse ai cittadini. Mentre ci vuole una politica che va esattamente in un’altra direzione. Questa manovra è una manovra contro».
Landini, esortato dalle domande dei giornalisti, ha specificato come dalla Cgil non ci sia alcuna intenzione di attaccare gli altri sindacati, con cui il segretario generale ha auspicato una collaborazione.

È intervenuto anche il segretario della Cgil regionale, Pino Gesmundo, ribadendo come in Puglia il 24,5% delle famiglie versi in povertà relativa e l’80% dei lavoratori percepisca salari bassi, a causa del precariato. «Non potevamo non manifestare e scioperare qui in Puglia – ha dichiarato – contro una manovra che colpevolizza e punisce i poveri, aumenta la precarietà, premia gli evasori e favorisce l’iniquità del sistema fiscale, non fa nulla per sostenere salari e pensioni sulle quali anzi fa cassa per sostenere condoni».

I manifestanti davanti al castello Svevo

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