Messi

Leo Messi come Maradona:
Argentina sul tetto del mondo

di Emanuele Palumbo

Finale pirotecnica tra i sudamericani e la Francia. Super Mbappé non basta: ai rigori la spunta la “Pulce”

La storia è stata scritta: Lionel Messi ha raggiunto Diego Armando Maradona, riportando la Coppa del Mondo in Argentina dopo 36 anni. Con interpreti diversi, il copione è stato dannatamente simile a quello del lontano Mondiale di Messico ’86. Anche allora, infatti, l’albiceleste venne rimontata dopo essere andata sul 2-0, ma Burruchaga segnò il gol vittoria all’84esimo. In Qatar sono serviti i rigori per arrivare al lieto fine, dopo che i supplementari si erano conclusi sul 3-3.

L’Argentina di Scaloni ha dominato la partita per quasi 80 minuti, contro una Francia troppo brutta per essere vera. Nel primo tempo un rigore di Messi e un contropiede chiuso alla perfezione dal ristabilito Di Maria, titolare dopo l’infortunio patito contro la Polonia, hanno messo la gara in discesa per i sudamericani. Dal canto suo, il commissario tecnico francese, Deschamps, si è trovato a dover sostituire Dembélé e Giroud prima della fine della prima frazione.

Il copione non è cambiato nel secondo tempo, con l’Argentina in completo controllo della partita, quantomeno fino all’80esimo. Mentre tutto lasciava presagire a una comoda passerella finale, il fin lì dormiente Mbappé ha deciso di vestire i panni del cattivo nella favola di Messi. Prima su rigore e poi con una sberla al volo, la stella francese ha agguantato gli avversari in poco più di un minuto.

I tempi supplementari sono stati frenetici. La scena se la sono presa i due numeri 10. Prima ha colpito Messi, ribattendo in porta il tiro di Lautaro Martinez parato da Lloris. Poi ha risposto Mbappé, ancora su rigore che lui stesso si era procurato. L’altalena di emozioni si è protratta fino al recupero dei supplementari. Il giovane Kolo Muani ha avuto sul destro il match point, sventato da Emiliano Martinez con un’uscita da calcio a 5. Sul ribaltamento di fronte, Lautaro ha spedito a lato di testa.

Ai calci di rigore è salito in cattedra l’irriverente “Dibu” Martinez, come contro l’Olanda. Dopo aver parato il tiro dagli undici metri di Coman, ha destabilizzato con i suoi atteggiamenti il giovane Tchouaméni, che ha calciato a lato. Impeccabili, al contrario, Messi, Dybala, Paredes e il terzino Montiel, autore del rigore decisivo che ha fatto esplodere di gioia un’intera nazione.

Messi
Fonte: Fifa

La finale di Qatar 2022 ha consacrato Messi come più grande giocatore di questo millennio, portandolo nell’Olimpo come Maradona. La “Pulce” a 35 anni ha giocato un Mondiale da leader tecnico e carismatico e, con il fedele scudiero, Di Maria, ha portato i suoi compagni sul tetto del mondo. L’atto finale ha mostrato a tutti anche la grandezza di un calciatore come Kylian Mbappé, arrivato alla soglia dei 24 anni a dodici gol totali in sole due edizioni iridate, a quattro dal recordman, Miro Klose. Dopo l’inglese Hurst nel 1966, è l’unico calciatore ad aver segnato una tripletta in una finale del Campionato del Mondo. Se Messi è passato e presente del calcio, Mbappé ne è presente e futuro, destinato a scrivere a caratteri cubitali il proprio nome nella storia di questo sport.

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