“Autonomia differenziata”
arriva l’ok da Palazzo Chigi

di Rosanna Luise

La premier Giorgia Meloni ha dato l’ok per l’avvio dell’Autonomia differenziata, ma ha precisato che “non ci saranno strappi”. Dopo l’archiviazione della legge sul bilancio, il capo dell’esecutivo ha ripreso in mano il dossier riforme.

Da Palazzo Chigi la Meloni sembra decisa a non retrocedere sulla questione “Autonomia differenziata” proposta da Roberto Calderoli, ministro degli Affari Regionali, e da una nota pubblicata dall’Ansa è emersa la volontà della premier di voler arrivare entro una delle prossime sedute del Consiglio dei ministri, all’approvazione del disegno di legge. Sempre nella nota ha poi aggiunto che: “Sul presidenzialismo si va avanti con un cronoprogramma”.

Fonte:tecnicadellascuola

Ma cosa è l’Autonomia regionale differenziata e cosa prevede?

L’Autonomia differenziata è il riconoscimento, da parte dello Stato, di una peculiare specificità di un territorio, grazie all’attribuzione in via esclusiva alla regione a statuto ordinario, di una potestà legislativa per le materie di legislazione concorrente e/o per tre di quelle di competenza esclusiva dello Stato.

Ma il punto critico che ha animato il dibattito di questi giorni sul tema, giunto ad una conclusione con l’ok della Meloni a questa riforma, è che se si va verso l’attribuzione della potestà legislativa connessa al trasferimento delle risorse finanziarie.

Tuttavia, tra i benefici, secondo alcuni esperti, il trattenere larga parte del gettito fiscale nel territorio, come prevede la nuova riforma,  si dovrebbe tradurre automaticamente in maggiore efficienza ed efficacia nella realizzazione di servizi per i (propri) cittadini.

 

 

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