È esplosa la protesta dell’associazione ‘Genitori Tarantini’ contro il nuovo decreto ‘Salva Ilva’ che sarà votato in Parlamento il 5 marzo. Il provvedimento reintrodurrebbe lo ‘scudo penale’ per le condotte contro il ‘piano Ambientale’ degli amministratori , affittuari e/o delegati dell’impianto, già frutto di mediazioni durante il governo Conte I. Se il decreto legge venisse approvato permetterebbe all’acciaieria di riprendere la produzione ad alti regimi, immettendo nell’atmosfera polveri sottili dannose per la salute dei cittadini di Taranto, senza correre il rischio di incorrere in procedimenti penali.
L’associazione tarantina, che da anni lotta per il riconoscimento dei danni provocati dall’inquinamento prodotto dell’acciaieria, organizzerà una manifestazione, ‘l’ultima’ secondo alcuni di loro, contro l’approvazione del decreto legge. “Quanti chili di sarcoma – attaccano i rappresentanti di ‘Genitori Tarantini – saranno espiantati dai nostri corpi, in questo insopportabile futuro? Non siamo ambientalisti; siamo cittadini italiani da sacrificare, cittadini ‘usa e getta’”.