Dal centrodestra il no alla UE
sulle famiglie arcobaleno

di Carmen Palma

Dopo il diktat del Governo al sindaco Beppe Sala, arriva un altro no del Centrodestra, stavolta direttamente all’Unione europea. La commissione Politiche europee del Senato, infatti, ha dato parere sfavorevole al certificato europeo di filiazione, che prevede che la genitorialità stabilita in uno Stato membro venga riconosciuta da tutti i Paesi comunitari. Che si tratti di figli di coppie eterosessuali, omogenitoriali, figli adottati o avuti con la maternità surrogata (dove è ammessa dalla legge).

Il fronte unito dell’opposizione non è bastato a fermare la decisione. Secondo la maggioranza, l’obbligo di riconoscimento del certificato Ue di filiazione sarebbe un’invasione del diritto europeo su quello nazionale. Forte la critica del deputato Pd Alessandro Zan: “Si trattava di riconoscere uguaglianza e civiltà. Ormai siamo alla destra ungherese”.

Ieri il sindaco di Milano aveva annunciato lo stop alla trascrizione dei figli di coppie omogenitoriali all’Anagrafe. Una decisione che il sindaco milanese ha definito “un passo indietro”, ma che non fermerà la battaglia sui diritti civili: “Sono pronto a cogliere ogni opportunità concreta affinché continui il cammino di riconoscimento dei diritti di tutte e tutti e affinché Milano ne sia sempre protagonista”.

 

Ti potrebbe interessare...

Mediaterraneonews TV