Altomonte (Bocconi): sul Pnrr
occorrono più competenze

di Silvio Detoma

Competenze e nuove assunzioni ecco i temi nevralgici per il successo o l’insuccesso dell’attuazione del Pnrrr in Italia: a sostenerlo è stato il professor Carlo Altomonte, associato di economia all’Università Bocconi di Milano e direttore del Pnrr Lab, nell’intervista di Paolo Decrestina per Il Corriere della Sera. I Comuni, dice, spesso non sono in grado di presentare un progetto tecnico e quindi non partecipano alle gare. E anche quando un Comune vince un progetto per una riqualificazione urbana, il tecnico per la progettazione non ha le competenze necessarie. Una questione che, secondo il docente, è tutta amministrativa e, quindi, bisognerebbe potenziare la capacità delle amministrazioni locali o almeno centralizzarla, come ha fatto il governo precedente, oppure rafforzare il locale. I tecnici vanno in pensione senza ricambio – continua – e le competenze pian piano sono andate perse a causa degli anni di austerità. Esistono realtà in cui un tecnico è condiviso anche tra due e tre Comuni. Sono previsti 370 milioni di euro per la “capacity building” e quindi per il supporto agli enti locali, anche se questi soldi non sono ancora mai stati usati.

Altomonte è anche tornato sulle richieste di Zaia e Sala. I due hanno proposto che i soldi che gli altri non riescono a spendere vengono usati da altre amministrazioni più efficienti. Un percorso irrealizzabile secondo il professore della Bocconi. Si violerebbe, infatti, uno dei temi politici nella struttura del Pnrr; il 40% dei fondi devono andare al Meridione. Altomonte propone, in alternativa, di spostare risorse allocate alle amministrazioni del Sud, che non saranno in grado di portare avanti i progetti verso altre più virtuose dello stesso territorio.

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