Il regista Nanni Moretti ha presentato a Roma nel suo cinema Nuovo Sacher il film “Il sol dell’avvenire” che sarà in concorso al prossimo Festival di Cannes.
La pellicola è una somma di tutti i suoi film. Originale e ironica. Moretti racconta con un tocco ‘sovversivo’ ancora una volta la contemporaneità. La sua e la nostra. Irriverente e divertente. Con la leggerezza di un adolescente ‘consapevole’ sorvola per le strade della città in un monopattino che ha sostituito l’iconica Vespa del suo film cult ‘Caro Diario’. Forse con una fisicità meno elastica ma con una vitalità negli occhi più leggera.
Il protagonista è un regista, Giovanni, interpretato dallo stesso Moretti, che sta vivendo una crisi di coppia con la moglie, Margherita Buy, produttrice di tutti i suoi film. Nello stesso tempo sta girando un film ambientato negli anni Cinquanta, durante l’invasione dell’Ungheria da parte dei sovietici. Protagonisti sono due militanti del PCI, il Partito comunista italiano, il giornalista de L’Unità (Silvio Orlando) e una sarta (Barbora Bobulova) che in quei giorni accoglieranno in sezione, nel quartiere “Quarticciolo”, a Roma un circo ungherese. Giovanni si immerge in questo suo film del passato talmente tanto da non riuscire a confrontarsi con il presente e soprattutto con le nuove generazioni rappresentate da sua figlia (Valentina Romani). Inoltre non si accontenta di ciò che sta girando ma immagina già altri due film, uno tratto da Il Nuotatore di Cheever e un altro su due che si innamorano e costruiscono un’esistenza insieme sulle note di tante canzoni italiane.
“Tutti quanti, registi, produttori, sceneggiatori, sono preda di un incantesimo. Un giorno – dice Giovanni – vi sveglierete e piangerete, rendendovi conto di ciò che avete combinato”.