Decreto Cutro fermo al Senato
tensioni su emendamento Lega

di Silvio Detoma

Il decreto Cutro scatena gli animi anche nella maggioranza di Governo. L’emendamento della Lega sulla stretta alla protezione speciale per i rifugiati presentato ieri a Palazzo Madama è passato ma sotto un’altra forma. Il voto sugli ultimi articoli è slittato a questa mattina intorno alle 10.

Foto di: ErreemmeNews.it

Un dietrofront sostanziale rispetto alla proposta iniziale. È stato reintrodotto, infatti, il riferimento ai trattati internazionali a cui l’Italia non può sottrarsi. Questo per evitare i probabili vizi di incostituzionalità che avrebbero portato il Presidente della Repubblica a non firmare il decreto. La tensione c’è stata proprio su questo punto. La Lega voleva eliminare ogni riferimento ai trattati internazionali. Un punto che Fratelli d’Italia non ha accolto, visti i richiami del Quirinale dei giorni scorsi sui vincoli che ci legano a livello mondiale. È proprio da Palazzo Chigi che è arrivato il no e la successiva richiesta di riformulazione dell’emendamento, questa volta a firma Gasparri, messo ai voti e passato al Senato, tra le proteste dai palchi dell’opposizione.

In un altro emendamento al decreto Cutro, questo a firma Pirovano sempre della Lega, approvato in Senato non saranno più previsti corsi di lingua italiana e servizi di orientamento legale per i migranti ospiti dei centri per l’accoglienza. Intanto, per la gestione dell'”emergenza” migranti le Regioni chiedono un incontro con il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, con quello della Protezione civile, Nello Musumeci e il nuovo commissario per la gestione migratoria, Valerio Valenti.

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