Il decreto legge migranti noto con il nome “decreto Cutro” è stato approvato al Senato con 92 voti favorevoli e 64 contrari. La palla passa ora alla Camera che dovrà convertirlo in legge entro il 10 maggio.
In merito alla discussione nella maggioranza e il dietrofront sul rispetto dei diritti internazionali e la protezione speciale su cui si era parlato ieri ha parlato il referente del nuovo emendamento approvato al posto di quello leghista. “Nessuna retromarcia – ha affermato Maurizio Gasparri di Forza Italia – questa volta abbiamo discusso e la discussione serve per ascoltare, non per insultare.” Il presidente dei senatori del Pd, Francesco Boccia, ha criticato l’approccio ideologico del governo e della maggioranza. “Questo è un decreto irresponsabile e disumano. Quali sono infatti le ragioni di necessità per abrogare la protezione speciale che tutela il diritto alla vita?”, si è chiesto Boccia.
Il decreto Cutro, in realtà, mantiene ancora i permessi speciali, circoscrivendoli. Elimina, però, la possibilità che possano essere convertiti in permessi di soggiorno per ragioni lavorative, nel caso in cui lo straniero trovi un’occupazione. La modifica sostanziale riguarda l’articolo 19 della legge quadro sull’immigrazione: elimina il divieto di espulsione o di allontanamento di una persona verso uno Stato a meno che non sia messa a rischio la sicurezza nazionale, l’ordine e la protezione della salute. Questa norma abrogata era stata introdotta, durante il Governo Draghi, dal decreto Lamorgese per recepire l’ultima sentenza della Cassazione del 2022, oltre a una sentenza della corte europea dei diritti dell’uomo del 2019.
Per tutti quelli che già beneficiano del permesso speciale l’emendamento Gasparri elimina la possibilità di trasformazione in un permesso per motivi di lavoro. Per i permessi concessi a chi nel paese di origine è stato vittima di una grave calamità che non consente il rientro, è stata modificato il grado di “gravità”, che dev’essere “contingente ed eccezionale”. Il permesso potrà essere rinnovato per soli sei mesi.