Evadeva Irpef e Iva da vent’anni
un nuovo sequestro a Chiariello

di Silvio Detoma

Nuovi guai per Giancarlo Chiariello, l’ex avvocato barese, riconosciuto per la sua “pericolosità sociale” e per i suoi asset patrimoniali e finanziari dal valore sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati. La guardia di finanza di Bari ha sequestrato beni per un valore di oltre 4,3 milioni di euro, tra denaro contante, rapporti finanziari, beni mobili e immobili.

La dinamica

L’avvocato barese chiedeva ai proprio clienti pagamenti con compensi professionali in contanti senza nessuna dichiarazione al Fisco. Quella somma, pari a 1 milione e 115 mila euro in contanti, poi ritrovata nella casa del figlio, stando alle indagini, erano i risparmi di vent’anni derivanti proprio dai pagamenti dei clienti. I soldi erano suddivisi in buste sottovuoto.

I precedenti

L’uomo è stato indagato dalla Procura della Repubblica di Bari per un procedimento penale a causa di una dichiarazione infedele, in un periodo compreso tra il 2014 e il 2020. Per quel documento furono sequestrati beni per oltre 2,9 milioni di euro. L’ex avvocato, stando a quanto è emerso, dal 2000 al 2020 avrebbe evaso l’Irpef (imposta sul reddito delle persone fisiche) per un importo totale di oltre 4,1 milioni di euro, oltre all’Iva (imposta sul valore aggiunto) per altri 2,1 milioni di euro.

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