Xylella Fastidiosa, Copagri:
“Più indennizzi che reimpianti”

di Vincenzo Avveniente

A cura di Vincenzo Avveniente e Tina Raucci

Focus sui finanziamenti stanziati da Governo e Regione

La Copagri è un’organizzazione sindacale diffusa capillarmente su tutto il territorio nazionale con l’obiettivo di garantire assistenza a tutti i produttori agricoli associati direttamente sul campo. Alfonso Guerra è il direttore della Copagri Puglia, recentemente nominato subcommissario del Consorzio Unico di Bonifica Centro-Sud Puglia. Raggiunto telefonicamente per un’intervista relativa ai fondi stanziati sulla questione Xylella, Guerra ha ripercorso vari, fondamentali, passaggi in materia: “Il governo in cui il ministero dell’agricoltura era presieduto dal ministro Centinaio con L. 21 maggio 2019 ha stanziato fondi pari a 300 milioni di euro. La somma in questione però non è ancora stata interamente spesa”. Nello specifico, come emerge dall’analisi sui fondi per Xylella redatto Cristina Monti per Copagri, 120 milioni sono stati indirizzati alle aziende come indennità con la funzione di compensare le perdite di guadagni e ricavi derivante dalla questione xylella.

Xylella, il piano di ripartizione delle risorse (L. 21 maggio 2019) fonte: Copagri

A sua volta anche la Regione ha stanziato dei fondi, giudicati da Guerra insufficienti rispetto alle perdite e ai bisogni, attraverso l’adozione del PSR (Piano Sviluppo Rurale). Nel dettaglio il direttore Copagri ha dichiarato: “Nelle misure 5.2 e la 41C è stato stanziato 1 milione di euro per i reimpianti delle aziende danneggiate. Ma la cifra è davvero irrisoria rispetto a quello che è stato il danno per tutto il Salento”. Oggi le aziende interessate davvero ai reimpianti sono solo una piccola parte, in quanto la maggior parte dei terreni agricoli salentini sono di piccoli proprietari terrieri il cui lavoro principale non è quello agricolo. Infatti, secondo il sesto censimento generale dell’Agricoltura Istat del 2010, delle 65.758 aziende olivicole della provincia di Lecce solo 9.000 iscritte alla Camera di Commercio Industria e Artigianato di Lecce e di queste solo 5.712 assumono dipendenti e inoltre solo 2.800 sono condotte da IAP (Imprenditori Agricoli Professionali). Ecco la difficoltà per le restanti 57mila, che non condotte da IAP e che non assumono dipendenti, ad accedere alle risorse del Piano straordinario e il conseguente disinteresse ad intervenire con i reimpianti.

Xylella in Puglia, fonte Il Post

Sul tema dei finanziamenti xylella la lettura da farsi oltre che sulla quantità di denaro può concentrarsi sulla destinazione dei fondi. L’indirizzo del Governo Conte è stato quello di destinare finanziamenti, non ancora sfruttati in toto, a titolo compensativo, mentre si sono rivelati scarse le somme destinate al ripristino del paesaggio rurale. Su questo punto, la regione Puglia ha successivamente destinato 10 milioni di euro per la riforestazione del paesaggio rurale di cui 6 milioni alle zone infette da xylella. Il DJS (distretto ionico salentino) è stato l’unico beneficiario delle risorse, in quanto l’accesso esclusivo alle zone infette da xylella fastidiosa non ha consentito l’accesso ad altri beneficiari per i contratti di filiera e di distretto. Il DJS intercetta fondi dalla legge del 2019 per almeno 30 milioni. Dubbi sulla corretta ripartizione delle risorse vengono sollevati da Cristina Monti, che nel suo studio scrive: “Nel caso di XF il regime di aiuto approvato dalla Commissione prevedeva la possibilità di una erogazione per 3 anni ma con l’impegno per le aziende  di reimpiantato o di una conversione produttiva con specie arbore. Questo vincolo non risulta essere stato rispettato, pertanto aziende che non producono e hanno oliveti disseccati o distrutti da incendi ecc. hanno percepito illegittimamente indennizzi e spesso anche aiuti ambientali pur in assenza di alcuna produzione”. Diventa necessario dunque distinguere tra “chi aveva diritto a fondi e è stato escluso, da chi invece ambiva a quei fondi senza averne diritto”. Un passaggio che non può prescindere da monitoraggi e verifiche da parte delle istituzioni e su cui oggi non si conoscono dati ufficiali, nonostante alcune evidenze, come la persistente aridità di un paesaggio salentino, un tempo florido e verde.

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