Firmati da Trump i decreti per la pubblicazione dei dossier.  Stop alle teorie cospirazioniste

“Tutto sarà rivelato. La gente lo attende da anni, decenni” così, dallo Studio Ovale, il neopresidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha ordinato di desecretare i dossier sugli omicidi di John Fitzgerald Kennedy, di suo fratello Robert F. e del leader dei diritti civili Martin Luther King.

Il decreto esecutivo firmato dal tycoon si pone in contrasto con la linea della Cia, del Pentagono e del Dipartimento di Stato che, negli anni, si sono sempre opposti alla declassificazione di molti documenti per proteggere l’identità delle loro fonti. Ma, come ha detto il repubblicano, “gli americani hanno bisogno di verità e trasparenza”.

Il presidente Kennedy fu ucciso a Dallas, Texas, nel 1963; per il suo omicidio la polizia fermò come sospettato Lee Harvey Oswald, ucciso, a sua volta, da un colpo di arma da fuoco sparato da Jack Ruby due giorni dopo. Alcuni documenti relativi all’assassinio di J.F.K. sono già di dominio pubblico in versione parziale, con alcuni estratti oscurati.
Robert F. Kennedy, invece, fu ucciso nel 1968 a Los Angeles dopo aver vinto le primarie presidenziali della California. Nel 1968 venne ucciso anche Martin Luther King da James Earl Ray, che confessò di essere il killer per poi ritrattare.
Quella di desecretare i dossier, non è l’unica dichiarazione di Trump a destare clamore. Ospite da Fox News, il presidente USA ha provocato l’ex inquilino della Casa Bianca Joe Biden, suggerendo un’inchiesta su di lui.
“La cosa più divertente, forse anche triste, è che ha graziato tutti” ha dichiarato.
In uscita, infatti, il democratico ha emesso una serie di decreti per proteggere alcune persone e metterle al riparo dall’eventuale rappresaglia propagandistica di Trump. Tra i graziati, ci sono tutti i membri della famiglia Biden (già a dicembre aveva emesso un provvedimento a favore del figlio Hunter).