(Foto: La Gazzetta del Mezzogiorno)
Stava potando un albero di ulivo quando ha perso il controllo della motosega e si è tagliato la “femorale”. È l’ennesima morte bianca
Si recide l’arteria femorale con una motosega a batteria mentre è al lavoro nei campi e muore dissanguato. È successo nelle campagne tra Sava e Francavilla Fontana, nel Tarantino, dove un agricoltore di 65 anni, Giuseppe Lonoce, ha perso la vita mentre stava potando un albero di ulivo.
Testimone dell’incidente, il figlio che ha visto morire il padre davanti ai propri occhi. L’intervento del 118 è stato inutile. Sul posto sono arrivati anche i carabinieri della compagnia di Francavilla Fontana che, dopo i rilievi e la certificazione di morte accidentale, hanno liberato la salma e l’hanno riconsegnata ai familiari per il funerale.
L’ennesima morte sul lavoro ha riacceso il dibattito sull’importanza delle misure di prevenzione e di sicurezza.
Antonio Trenta, segretario della Uila-Uil di Taranto, ha espresso la propria solidarietà e vicinanza alla famiglia dell’agricoltore. «Un paese civile deve poter fornire la garanzia dei diritti: il diritto al lavoro, il diritto alla salute, il diritto alla vita. Sono tre diritti che si legano a doppio filo. Il fenomeno delle morti bianche va evitato prima di tutto con l’impegno» ha concluso Trenta.