“Ottocento mld per armare l’UE”:
opposizione da M5S, Lega e PD

di Francesco Maria Gro

La presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen, ha proposto una misura per rafforzare la difesa dell’Unione. Levata di  scudi in Italia, sia dal governo sia dall’opposizione

(Foto Il Fatto Quotidiano)

La questione della difesa europea, nello scenario di un asse sempre più consolidato tra USA e Russia, sta dividendo i Paesi dell’Unione e tra questi l’Italia. La presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen, ha proposto un piano per il riarmo da 800 miliardi di euro. “ReArm Europe”, questo il piano presentato per “un’Europa sicura e resiliente” che secondo quanto annunciato dalla presidente della Commissione dovrà essere “a stretto contatto con i nostri alleati della NATO”. Una situazione a dir poco complicata, se pensiamo che il paese cardine dell’Alleanza Atlantica, gli Stati Uniti, ha iniziato una guerra commerciale contro il mondo, attraverso i dazi che investiranno anche l’Europa, e il cui presidente, Donald J. Trump, non ha nascosto la grande antipatia contro il vecchio continente. “Siamo in un’era di riarmo”, ha detto Von der Leyen, intendendo come l’UE non potrà trovarsi indietro, soprattutto dopo che all’Ucraina sono venuti meno gli aiuti statunitensi e l’ombra della Russia di Putin diventa sempre più minacciosa.

“Se gli stati membri – ha spiegato la presidente della Commissione Europea – aumentassero le loro spese fino per la difesa dell’1,5% del Pil, ciò potrebbe creare uno spazio fiscale di circa 650 miliardi di euro in un periodo di quattro anni”, cercando di avvicinarsi a quell’aumento degli investimenti europei tanto agognato dagli Stati Uniti. Si è proposto, inoltre, uno strumento fiscale per dare 150 miliardi di prestiti ai Paesi UE. Insomma, un maggiore indebitamento dei Paesi dell’Unione per rafforzare la difesa. Intanto altre resistenze arrivano per l’invio di armi all’Ucraina sono arrivate da Slovacchia e Ungheria. Anche sulla questione del riarmo ci sono non mancano riserve. In Italia, per esempio, molto duri i toni da Lega e Movimento Cinque Stelle, che hanno definito la Von der Leyen bellicista. Sulla stessa linea il PD di Elly Schlein secondo la quale bisognerebbe trovare un’altra strada. Il problema più grande è la Lega, sempre in rotta di collisione con gli alleati di governo e che sta suscitando l’insofferenza della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nei confronti del leader leghista e vice premier, Matteo Salvini.

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