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Il Ministro dei Trasporti ha firmato il nuovo Decreto Sicurezza. Entra in vigore il dispositivo che impedisce l’avvio dell’auto se il conducente ha un livello alcolemico superiore allo zero
Impedire l’accensione della macchina se il tasso alcolemico del conducente è troppo alto: è l’obiettivo dell’Alcolock, il dispositivo che – secondo quanto stabilito dal cosìddetto Decreto Sicurezza – i recidivi per guida in stato di ebrezza dovranno installare in auto. La misura cerca di contenere gli incidenti stradali ed è stata ampiamente criticata da alcuni professionisti del settore (periti e carrozzieri, in particolare), sia per il costo del dispositivo che per la sua reale efficacia.
Il sistema dell’Alcolock è più o meno lo stesso dell’etilometro: il conducente soffia all’interno per la rilevazione del tasso alcolemico. Nel caso in cui sia superiore allo zero, il sistema blocca l’accensione del motore.
L’installazione dell’Alcolock sarà obbligatoria soltanto per i condannati con pena definitiva per guida in stato d’ebrezza e per quelli la cui patente è stata ritirata da 6 mesi ad un anno perché risultati con tasso alcolemico superiore a 0,8 gr/l all’esito di un controllo delle forze dell’ordine.
Il decreto stabilisce, inoltre, obblighi specifici per i produttori che dovranno fornire istruzioni dettagliate per installazione, uso e manutenzione.
Per quanto curiosa possa sembrare la misura, in alcuni Paesi europei è realtà già da parecchi anni. L’alcolock, infatti, è obbligatorio per alcune categorie professionali – tra cui i conducenti di scuolabus, van commerciali e mezzi pesanti – in Danimarca, Svezia, Francia e Finlandia.
Ad ogni modo, il dispositivo non è l’unica misura introdotta dal decreto Salvini. Si aggiungono, infatti, il ritiro della patente per chi guida con il telefonino, sotto effetto di sostanze stupefacenti o di alcol e per chi abbandona animali in strada. Ancora, l’obbligo di targa, casco e assicurazione per i monopattini e l’aumento del limite di cilindrata delle auto che potranno guidare i neopatentati.