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Trump taglia le armi USA a Kiev
Il Cremlino: «Fine guerra vicina»

di Antonio Solazzo

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Gli Stati Uniti hanno interrotto la consegna dei missili antiaerei in Ucraina. Zelensky chiede un incontro, la Russia applaude

Gli Stati Uniti non invieranno più armi in Ucraina. È l’ultima mossa del Pentagono che, nella notte italiana, ha comunicato lo stop all’assistenza militare a Kiev per difendere le priorità statunitensi. «Non possiamo dare armi a tutti», ha dichiarato il portavoce del quartiere generale del Dipartimento della difesa, Sean Parnell. Il provvedimento è stato accolto favorevolmente dalla Russia che ha visto nella sospensione una concreta possibilità di mettere la parola fine sul conflitto. «Meno armi fornite all’Ucraina, più vicina la fine dell’operazione militare speciale», ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov.

Di tutt’altra opinione, invece, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Il premier ha chiesto un incontro con l’obiettivo di risolvere la situazione «Stiamo chiarendo tutti i dettagli del supporto alla difesa, inclusa quella aerea», ha annunciato in un video sui social. «Dobbiamo garantire la protezione del nostro popolo, stiamo collaborando con la Danimarca e altri partner a nuovi accordi per la produzione di armi, preparando anche aggiornamenti su droni intercettori», ha concluso Zelensky.

Nella notte, intanto, la Russia ha colpito Kiev con 52 droni, 40 dei quali sono stati distrutti dalle difese aeree dell’Aeronautica militare ucraina. Nel mirino di Mosca sono finite principalmente le regioni meridionali e settentrionali. A Odessa è scoppiato un incendio dal settimo al nono piano di un palazzo e quattro persone sono rimaste ferite.

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