(Foto: Collettiva)
Parlamentari italiani ed europei in visita nella baraccopoli foggiana dove “vivono” tra lamiere, temperature proibitive e senza servizi igienici 5mila persone. L’iniziativa è di Flai-Cgil e Effatt, la federazione europea dei sindacati di agroindustria e turismo con sede a Bruxelles
Lavorare in campi e vivere tra pareti che raggiungono i 40 gradi: sono le condizioni in cui si trovano, in questi giorni, i 5 mila migranti di Borgo Mezzanone, nel Foggiano. A denunciarlo è il segretario della Federazione Lavoratori dell’AgroIndustria (Flai) Cgil, Giuseppe Tarantella.
La baraccopoli, a 15 km da Foggia, è uno dei più grandi insediamenti informali in Europa, fatto da baracche di lamiere, senza servizi igienici, né acqua garantita tutti i giorni. Gli abitanti – provenienti da Paesi diversi – lavorano per lo più nelle campagne del Foggiano, e sono spesso sfruttate dai “caporali”. Condizioni critiche, quindi, data anche la difficile convivenza tra culture e lingue diverse.
“Molti ospiti in questi giorni – è la denuncia del sindacalista Tarantella – stanno tentando di costruire dei moduli abitativi utilizzando dei mattoni, in modo da realizzare strutture più solide che non rischino di prendere fuoco”. Poi aggiunge: “Negli anni passati è stato destinato oltre un centinaio di moduli abitativi, ma c’è necessità di una foresteria, di luoghi che ridiano dignità a quei migranti, molti dei quali senza il rinnovo del permesso di soggiorno versano in condizioni difficili anche sotto il profilo lavorativo”.
Dopo la “legge contro il caporalato” del 2016, le istituzioni sono ancora alla ricerca di strategie di contrasto allo sfruttamento e per un’alternativa abitativa dignitosa. Ieri pomeriggio, parlamentari italiani ed europei e rappresentanti della Commissione Ue hanno fatto visita al ghetto di Mezzanone. A dare vita all’iniziativa, Flai Cgil ed Effatt, la federazione europea dei sindacati di agroindustria e turismo con sede a Bruxelles. “Oggi l’Europa – conclude Tarantella – viene a vedere con i propri occhi cosa accade all’interno del ghetto”.